Marco Rodi

Nato ad Aosta, città nella quale ha vissuto fino all’età di quattordici anni si è poi trasferito a Livorno dove ha completato gli studi ad indirizzo scientifico conseguendo la laurea in Scienze dell’Informazione presso l’Università degli Studi di Pisa nel 1974.
Dal 1975 è stato docente di informatica presso numerosi istituti superiori di Livorno e provincia. Nel corso della carriera lavorativa ha svolto varie attività, anche professionali, prevalentemente rivolte alla formazione e all’insegnamento (compreso un penitenziario con detenuti ad elevato grado di pericolosità).
Ha successivamente frequentato un corso triennale di Gestalt Counselor che ha contribuito a fargli scoprire la passione per la scrittura e stimolato a comprendere qualcosa in più dell’essere umano.
Coniugato dal 1977 è padre di una figlia.

24 Foto in una borsetta – Il mistero del Corallo

(Armando Siciliano Editore, Messina 2009)

Recensione a cura di Maria Mazzarrino Sfriso

Da subito coinvolgente ed enigmatico, il titolo di questo nuovo libro di Marco Rodi, autore che abbiamo già apprezzato col suo primo romanzo Il sentiero tra due isole, invita alla lettura per due motivi: il numero e l’oggetto, 24 foto, e questo apre già moltissime ipotesi. Subito si immagina una donna che quelle foto ha raccolto e conservato al riparo da occhi indiscreti.
Anche il complesso liberty del Corallo, il bellissimo stabilimento termale in grave decadenza rappresentato sulla copertina del libro e presente nel sottotitolo, di per sé evoca misteri, segreti e rovine e forse un intrigo.
Dopo un inizio, forte e coinvolgente, in cui gli attori appaiono sconvolti ed in fuga da un mondo di orrori, il racconto si fa sommesso e raccolto in un interno sconosciuto e silenzioso, in una casa in cui tutto sembra favorire la ricerca e il ritrovamento di una antica elegante borsetta il cui contenuto induce il protagonista ad indagare, quasi di malavoglia, sulle immagini del passato e della storia di un’intera famiglia.
Qui il racconto comincia a tingersi di giallo e a permearsi di mistero. Il passaggio dagli interni agli esterni, molto agile e naturale, è un modo consueto nella tecnica narrativa di Marco Rodi che, anzi, proprio in questo spostamento del suo punto di vista, trova facilmente l’occasione per soffermarsi a raccontare le riflessioni interiori e l’intimità dei protagonisti.
Tutto il romanzo, di fatto, è permeato dal mistero che riserva al lettore sorprese e sensazioni forti: il mistero che è nei personaggi, nelle vicende, e nei luoghi, ad uno ad uno disegnati con una naturale abilità narrativa; il mistero è nelle donne del racconto, a cui Marco Rodi dedica una grande parte della sua opera e di cui, con sottile intuito, tratteggia gli intimi pensieri e le dolorose contraddizioni.
È questa la modalità narrativa di Marco Rodi che, oltre a costruire un intreccio appassionante, racconta storie di donne e di uomini così veri da non sembrare inventati.


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