Giordano Zordan

Giordano Zordan vive a Bassano del Grappa (VI). È stato insegnante di scuola media, pubblicista collaboratore della rivista “Scuola e Didattica” (La Scuola editrice - Brescia), fondatore e animatore di gruppi socio-culturali e di un’emittente radiofonica. Ha collaborato a vari periodici locali.
Ha scritto: Sotto la norma il caos - Schegge di movimento nell’operoso e tranquillo Altovicentino, romanzo (Bassano del Grappa, Cogoli Edizioni, 1997); Punti di vista, racconto secondo classificato al Premio Carlo Levi 2006, pubblicato in Poesie e racconti, 5ª edizione Premio Carlo Levi (Torino, Edizioni Il Rinnovamento, 2007); Meno e meglio (Melegnano, Montedit, 2008) finalista al Premio Jacques Prévert 2007 e al Premio Ginevra-Città di Brugherio 2010; Balla la vita - Una rincorsa (Arezzo, Edizioni Helicon, 2012) romanzo vincitore del Premio Internazionale Montefiore 2011 e premiato con Menzione d’onore al Premio Internazionale “Città di Martinsicuro” 2011.


Giustino Di Celmo - Memorie cubane e non solo

Recensione del romanzo


Seguendo fatti realmente accaduti, si ipotizza un possibile diario di Giustino Di Celmo, che, a partire dalla tragica morte del figlio Fabio, vittima di un attentato all’Avana, decide di mollare tutto e di vivere a Cuba. Testimone diretto delle difficoltà che i cubani devono affrontare ogni giorno, subirà un radicale cambiamento interiore, dal suo consapevole miope egoismo, alla scoperta di nuovi rapporti interpersonali e di un diverso sentire sociale.
Si scopre ammiratore delle missioni internazionali cubane, ricercatore attento di cause ed effetti, non solo riguardanti il tragico evento familiare, ma anche di fatti, apparentemente lontani, che legano eventi internazionali fino a spiegarne la loro valenza geopolitica. Arriverà così ad un’analisi serrata di accadimenti anche italiani che, prima, mai avrebbe posto al centro dei suoi interessi.
S’impegna nella campagna internazionale per la scarcerazione dei Cinque, gli agenti cubani ingiustamente detenuti in Florida dal 1998, in un crescendo di amore verso Cuba cui, come ogni vero amico, non risparmia doverose critiche. Rappresenta il protagonista ideale per far conoscere ad un pubblico generalmente disinformato e, suo malgrado, pieno di pregiudizi, fatti e ambientazioni della società cubana contemporanea, riflettendo sul pensiero corrente, che privilegia la “libertà” anteponendola alla “giustizia”, nella supina accettazione di una scala di priorità manovrata secondo le convenienze e le situazioni contingenti del Primo Mondo.
Nel tentativo di elaborazione del lutto filiale, è costretto a chiedersi continuamente perché, formulando domande e analizzando risposte, in una ricerca che si fa quasi maniacale, ma che lo porterà ad accrescere spirito critico e consapevolezza.
L’ultimo capitolo è una scommessa. In punto di morte, Giustino disegna alcune linee di tendenza geopolitica, in un futuro possibile: dal rifiuto progressivo dei classici Enti finanziari internazionali (Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale) da parte di un numero crescente di Paesi, alla nascita di altri (Bancosur, Finanza islamica) e di nuove monete sovranazionali (sucre, dinaro d’oro), da inediti blocchi regionali, fino al ridisegno del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, con membri permanenti più rappresentativi. Cadrà progressivamente anche l’embargo a Cuba, più per la pressione interessata delle lobbies statunitensi e i diversi assetti internazionali che per ansia di giustizia. I Cinque saranno scarcerati ma Cuba dovrà affrontare la mutata situazione internazionale e ulteriori sfide.
La postfazione riconduce il lettore alla realtà, aggiornandolo sulla presenza di Giustino Di Celmo all’Avana, sugli ultimi processi ai responsabili materiali degli attentati del 1997, su quello farsa a Luís Posada Carriles, sugli odierni isterismi di Miami, sulla situazione dei Cinque.


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